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Collezione di matematica
Sezione: CRITTOGRAFIA
DISCO DI ALBERTI
Categoria principale |
Matematica |
Ambito |
crittografia |
Periodo |
2016 |
Numero inventario |
OA3 |
Dimensioni |
diametro disco esterno 20 |
Materiali |
legno |
Costruttore |
Lorenzo Riola, Pietro Salviati |
APPROFONDIMENTI
Opuscolo
Manuale di Giano
DESCRIZIONE
Questo modello è stato ideato e costruito nell'ambito del progetto di Alternanza Scuola Lavoro "Oggettivamente Astratto"
Esso è un manufatto costituito da due cerchi concentrici, uno esterno fisso e l'altro libero di ruotare, sui quali sono incollate sagome di carta. Quello di minor raggio contiene, con caratteri minuscoli, le lettere dell'alfabeto cifrante in ordine casuale, escluse j - u - w, e il simbolo & che sta ad indicare la congiunzione latina et. Sulla corona circolare fissa sono presenti: l'alfabeto ordinario a caratteri maiuscoli, escluse le lettere H - K - J - U - Y - W, e i numeri 1, 2, 3, 4 per la scrittura del messaggio in chiaro. Nel modello non compare la lettera u per rispettare l’uso comune della scrittura dell’epoca che considerava equivalenti le lettere v e u. Per rendere solida la struttura è stata ritagliata una terza sagoma in legno che funge da supporto. Il tutto è stato trattato con il mordente per fornire all’oggetto un aspetto anticato.
FUNZIONE
Il crittografo di Alberti è un dispositivo meccanico che realizza permutazioni variabili delle lettere dell'alfabeto. Di questo oggetto devono esistere due copie: una in uso al mittente e l'altra per il destinatario. Essi concordano segretamente la chiave cifrante costituita da una coppia di caratteri che determinano la corrispondenza iniziale tra i caratteri del disco di diametro maggiore e quelli del disco interno. Al termine di questa procedura i due interlocutori sono pronti a scambiarsi i loro messaggi segreti.
NOTIZIE STORICHE
Leon Battista Alberti (Genova 1404 - Roma 1472), una delle figure più significative dell’Umanesimo italiano, di cui seppe interpretare le ambiguità e gli splendori, contribuì, attraverso i suoi studi, a tracciare una nuova mappa di valori critici e un diverso metodo di interpretare il mondo. Alberti fu un pensatore e uno scienziato “universale”, dai mille interessi e ribelle ad ogni definizione: è stato al tempo stesso un grande architetto, un matematico, un fine letterato, un latinista, un musicista, un uomo di Chiesa e un astuto diplomatico. Nel primo trattato di storia della crittografia, De componendis Cyfris (1467), egli, con approccio scientifico, analizza l’uso delle vocali, delle consonanti e la frequenza delle lettere nelle parole. Comprende, così, le inefficienze dei sistemi monoalfabetici e, al fine di renderli meno vulnerabili, introduce un codice crittografico polialfabetico che applica attraverso il Disco cifrante, primo dispositivo nella storia della crittografia. Il testo rimase volutamente inedito e fu dato alle stampe solo nel 1568. Da allora divenne punto di partenza ineludibile per storici della matematica e studiosi di crittografia. Nel metodo di Alberti gli alfabeti sono due e la chiave varia in continuazione durante la codifica. Dunque, lo studio delle frequenze non dà risultati perché la stessa lettera chiara è cifrata sempre con lettere diverse. Enigma, utilizzata dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, è considerata la versione elettromeccanica ed evoluta del disco cifrante di Leon Battista Alberti.